Ricostruire

dal 23 aprile al 29 maggio 2022

e le idee volano…
and the ideas soar…

credits

Animal religion (Spagna)

authori: Quim Girón, Joana Serra and Joan Cot.
musica and sound atmosphere: Joan Cot Ros
luce e scena: Joana Serra
con Quim Girón
produzione esecutiva: El Climamola
tour e management: Jaume Nieto
in co-produzione con El Més Petit / Lasala And Mercat De Les Flors
supported by Departament De Cultura – Generalitat De Catalunya
recommended show at Cuaderno De Espectáculos Recomendados de La Red included at Circuito Danza a Escena 2021 (Spain)

sinossi

e le idee volano… è uno spettacolo circense dove pochi oggetti hanno molto peso e sono piccoli, le scoperte crescono fino a diventare scene fresche e fantastiche piene di complicità. Uno spettacolo dove circo, gioco, interazione con il pubblico, luce e musica si intrecciano per rendere ogni performance un’esperienza unica e diversa.

Animal Religion è una compagnia circense interessata alla ricerca del circo contemporaneo e all’interdisciplinarietà e fondata da Quim Giron nel 2012. Nei suoi 9 anni di carriera ha prodotto 8 spettacoli, ha lavorato con oltre 30 artisti provenienti da Europa e America, ha ricevuto commissioni dal Teatro Nazionale della Catalogna, Fira Tàrrega, Mercat de les Flors, TNT e Auditori de Barcelona, e ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Speciale Città di Barcellona 2015 per il miglior spettacolo circense Sifonòfor.

info

Età consigliata: 2 – 5 anni
Tecnica utilizzata: circo
Durata: 30 minuti
max 120 persone
Foto di Tristan Pérez Marin

dove e quando

CASTELLO CARLO V

Sabato 23 aprile – ore 17.00 e 19.00
Domenica 24 aprile – ore 11.00 e 17.00

Peter Pan
credits

Factory compagnia transadriatica – Fondazione Sipario Toscana

di Tonio De Nitto
collaborazione drammaturgica Riccardo Spagnulo
con Francesca De Pasquale, Luca Pastore, Benedetta Pati, Fabio Tinella
regia di Tonio De Nitto
coreografie Barbara Toma
musiche Paolo Coletta
scene Iole Cilento e Porziana Catalano
videomapping Emanuela Candido, Andrea Carpentieri, Andrea Di Tondo – Insynchlab
costumi Lapi Lou
sarta Mariarosaria Rapanà
luci Marco Oliani
assistente di produzione Daniele Guarini
organizzazione Francesca D’Ippolito

sinossi

Peter Pan è la storia di un’assenza, di un vuoto che spesso rimane incolmabile, quello di un bambino che non c’è più. E’ l’inseguimento di un tempo che sfugge al nostro richiamo e che a volte si ferma, la ricerca delle esperienze che ci fanno diventare grandi senza volerlo e troppo presto. L’ispirazione viene dalle avventure di Peter e Wendy e dall’atmosfera un po’ misteriosa del primo romanzo di James Matthew Barrie, Peter Pan nei Giardini di Kensington dove il sentimento autobiografico di una mancanza incolmabile spinge l’autore a creare un mondo parallelo, un giardino prima, un’isola poi, dove i bambini caduti dalle carrozzine e dimenticati dai propri genitori si ritrovano in uno spazio senza confini fisici e temporali. E l’isoladelmaipiù, Neverland, è forse dentro la testa di ogni bambino, un posto dove vanno a finire le cose dimenticate dai grandi, per cui non c’è spazio nella vita reale. E’ qui che Wendy riesce a trovare la giusta distanza con il suo essere bambina, qui che sente il desiderio di crescere, di abbandonare l’isola senza recidere quel legame con la propria infanzia che fatica a rimanere con noi tutta la vita: una finestra che chiudiamo diventando grandi e che, invece, dovremmo tenere aperta, in contatto con la nostra realtà e il nostro essere adulti.

Con lo stesso ensemble di Diario di un brutto anatroccolo, Factory si cimenta in questa nuova creazione attraversando temi fondamentali per la crescita dove sogno, vita e morte corrono sullo stesso filo e possono essere entrambe una grande avventura, a dirla come Peter.

info

Età consigliata: dai 5 anni
Tecnica utilizzata: Teatro d’autore e videomapping
Durata: 60 minuti

dove e quando

TEATRO PAISIELLO

Domenica 24 aprile – ore 20.30
Lunedì 25 aprile – ore 18.00

Sapiens
credits

Principio Attivo Teatro

di Valentina Diana
regia Giuseppe Semeraro
con Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Francesca Randazzo, Giuseppe Semeraro
bande sonore e musiche Leone Marco Bartolo
consulenza coreografica Barbara Toma
consulenza teatro d’ombre Silvio Gioia
disegno luci Davide Arsenio
costumi Cristina Mileti, Francesca Randazzo
scenografie Dario Cadei, Francesca Randazzo
tecnico Vincenzo Dipierro
sostegno alla produzione La Baracca Testoni Ragazzi e ATGTP Teatro Pirata

sinossi

E’ ormai provato che nel nostro codice genetico abbiamo una piccola percentuale di codice genetico dei Neandrthal. Cosa accadde allora quando le due diverse specie di Sapiens e Neanderthal si incontrarono? Perchè i Neanderthal si estinsero? Siamo partiti da queste semplici ma enormi domande per raccontare una storia d’amore tra l’ultimo dei Neanderthal e una giovane Sapiens. Lo spettacolo ci porta indietro nel tempo cogliendo in questa storia l’archetipo dell’incontro con il diverso e l’altro. Sapiens si muove dentro una costruzione drammaturgica affine, per i suoi conflitti drammatici, all’archetipo dell’amore contrastato reso celebre nel Romeo e Giulietta. Una vera e propria storia d’amore, la più antica, raccontata con il linguaggio del teatro fisico, della danza, delle ombre e della pittura dal vivo. Una storia antichissima capace di farci riflettere sul nostro tempo e forse sul nostro fragile futuro.

“​​Una grande produzione quella della compagnia Principio Attivo Teatro, scritto come al solito con grande sensibilità da V.Diana… Uno spettacolo in cui viene narrata la storia del mondo, che è la storia del principio ma è anche la storia che si ripete, all’infinito, uguale a se stessa, con gli stessi meccanismi, le stesse resistenze.” [R.Marchi EOLO-RAGAZZI.IT]

info

Età consigliata: per tutti dai 6 anni
Tecnica utilizzata: Teatro fisico e ombre
Durata: 60 minuti

dove e quando

TEATRO PAISIELLO
Sabato 30 aprile – ore 20.30

Hanà e Momò
credits

Principio Attivo Teatro (Lecce)

con: Cristina Mileti e Francesca Randazzo
idea e regia: Cristina Mileti e Francesca Randazzo
disegno luci: Marco Oliani
tecnico: Vincenzo Dipierro

sinossi

Lo spettacolo è liberamente ispirato al racconto “Favola d’amore ” di Hermann Hesse, che ci illustra l’importanza del concetto di unione.
Anche il titolo prende spunto da questa idea: Hanà e Momò dal giapponese si traduce “Fiore e Pesca”. Come il fiore che diviene frutto e questo a sua volta contiene i semi indispensabili alla nascita di nuovi germogli, così lo spettacolo ci mostra il percorso di due protagoniste che scopriranno l’importanza della loro reciprocità.
La storia di Hanà e Momò è quella di due bambine che si ritrovano a giocare escogitando fantasiose invenzioni in una progressiva e coinvolgente sfida.
Un susseguirsi di quadri dove prevaricazione e dispetti daranno spazio all’evolversi di giochi attraverso l’invenzione di micro storie. Un racconto ritmato da continue azioni e reazioni dove, farfalle di carta, rebus da risolvere, tesori da scoprire coinvolgeranno le due protagoniste contagiando anche il pubblico. La fine della storia sancirà però non un vincitore ma un’amicizia; finalmente Hanà e Momò scopriranno quanto sia più importante attingere dallo stimolo reciproco, dalla gioia del fare insieme, piuttosto che superarsi.

Un’ode alla fantasia. Ecco la bella sensazione che lascia lo spettacolo di Principio Attivo.
 Tanta ironia in un lavoro davvero ispirato e nel quale l’espressività delle interpreti è fondamentale (…)[E.Maestri]

info

Età consigliata: per tutti dai 3 anni
Tecnica utilizzata: Teatro d’oggetti e teatro d’attore
Durata: 55 minuti circa

dove e quando

EX CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI

Sabato 7 maggio – ore 17.00 e 19.00

Jack e il fagiolo magico.
(Una storia tra terra e cielo)

credits

Compagnia La luna nel letto (Ruvo di Puglia)

da un’idea di Maria Pascale
con Maria Pascale
voce registrata Lorenzo Gubello
testi, regia e scene Michelangelo Campanale
assistente alla regia Annarita De Michele
assistente alla scenotecnica e costumi Maria Pascale
registrazioni audio Michelangelo Volpe

sinossi

Ispirato ad una fiaba della tradizione orale inglese – la prima pubblicazione apparve nel libro The History of Jack and the Bean-Stalk, stampato da Benjamin Tabard nel 1807 – lo spettacolo racconta la storia di un bambino che pur essendo piccolo riesce a trovare il lieto fine alle sue disavventure, guidato dal suo istinto, dalla sua fiducia nella vita e dalla sua intelligenza.
Una storia emblematica che una attrice, anche burattinaia e macchinista come Maria Pascale, restituisce al pubblico dei piccolissimi e dei suoi accompagnatori attraverso il gioco della narrazione e della messa in moto di una macchina scenica di piccole dimensioni, raffinata, intrisa di dettagli, marchingegni, giocattoli, segni, sguardi e visioni pittoriche.

info

Età consigliata: dai 2 agli 8 anni
Tecnica utilizzata: teatro di figura / teatro d’attore / narrazione
Durata: 50 minuti
Foto di Mariagrazia Proietto

dove e quando

EX CONVITTO PALMIERI

Sabato 7 maggio – ore 18.00
Domenica 8 maggio – ore 11.00 e 17.00

Esterina centovestiti
spettacolo per un’attrice con tre sedie e una cornice

credits

Compagnia Burambò

di e con Daria Paoletta
luci, scena, regia Enrico Messina
costume Lisa Serio
sarta Lucia Caliandro
organizzazione e distribuzione Mary Salvatore
produzione Burambò
con il sostegno di Giallomare Minimal Teatro

sinossi

In V elementare Lucia è alle prese con l’arrivo in classe di una nuova compagna cui per condizione economica ed estrazione sociale, sembra negata la possibilità di scegliere la propria vita e che viene per questo emarginata e schernita. Esterina ha il corpo grande, le mani rovinate, parla in modo strano, ha il colletto del grembiule stropicciato e indossa sempre gli stessi pantaloni, eppure dice di avere 100 vestiti nell’armadio. Lucia comincia ad affrontare le prime preziose domande su come ci si debba porre davanti alla prepotenza di chi non è capace di manifestare comprensione. Sono messe in luce le gioie e i dolori, le riflessioni più intime, i perché inspiegabili di quell’età fragile e potente che si rivelano fondamentali per la crescita di una bambina di 10 anni.
Una narrazione che appassiona bambini e adulti che si riconoscono nella protagonista della storia perché tutti in classe, almeno una volta, l’abbiamo incontrata Esterina.

info

Età consigliata: dai 6 anni in su
Tecnica utilizzata: narrazione,teatro d’attrice
Durata: 60 minuti
Foto di Francesco Torricelli

dove e quando

TEATRO PAISIELLO

Sabato 14 maggio – ore 20.30

bob
credits

creazione e performance: Matteo Marchesi
light design: Luca Serafini con l’adattamento di Matteo Marchesi
sound supervisor: Andrea Marinelli
costume designer & maker: Matteo Marchesi e Elena Rossi
mentorship: Marco Augusto Chenevier e Keren Rosenberg
foto: Dario Bonazza
produzione Zebra in co-produzione con Festival Danza Estate
con il sostegno di Qui e Ora Residenza teatrale, e il supporto di Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, Centro Danza Canal de Madrid, Festival Orlando, Rete H(abita)t – Rete di Spazi per la Danza / Sementerie Artistiche, C32PerformingArtWorkspace / LiveArtsCulture, Teatro Caverna

in collaborazione con il Network Anticorpi XL e il supporto dell’azione CollaborAction KIDS

sinossi

Bob è una performance che usa il corpo come veicolo e innesco di alcune domande e scenari che congiungono gli immaginari sul non-reale, dai bestiari alle fantasie d’infanzia, e la nostra presenza nella realtà. Cosa si nasconde nei luoghi bui? Cosa ha a che fare con noi?
Nel buio una creatura si apre la strada, infantile e dissacrante, come i mostri di ogni immaginario, dal carattere eccessivo. Bob è un mostro che emerge da un luogo di cui il pubblico è ospite o preda; cresce e si evolve mutando genere e intenzioni, bisogni e pulsioni giocando con l’incedere, la paura e la seduzione di un corpo che può respingere. E’ un corpo che tradisce e che si impone in una dialettica tra lo spazio personale e quello condiviso, in cerca di uno stato di grazia. BOB è un viaggio attraverso la soglia di un luogo sconosciuto di creature mutevoli che si avvicinano portando la sfida a condividere quel luogo con una figura distorta, fluide, che possiamo desiderare o respingere, qualcuno da temere o abbracciare.
BOB è il risultato di due anni di ricerca che il coreografo e danzatore Matteo Marchesi ha strutturato con un gruppo di bambini sull’esplorazione dei mostri, delle loro apparenze, dei bisogni e dei luoghi a cui possono o non possono appartenere.

info

Età consigliata: per tutti dagli 8 anni
Tecnica utilizzata: Danza
Durata: 40 minuti

dove e quando

MANIFATTURE KNOS

Domenica 15 maggio – ore 19.00

Hamelin
credits

Factory compagnia transadriatica – Fondazione Sipario Toscana

ispirato alla fiaba Il pifferaio magico dei Fratelli Grimm
con Fabio Tinella
drammaturgia e regia Tonio De Nitto
dramaturg Riccardo Spagnulo
musiche originali Paolo Coletta
voiceover Sara Bevilacqua
sound designer Graziano Giannuzzi
scena Iole Cilento
burattini Michela Marrazzi
luci Davide Arsenio
costumi Lapi Lou
assistente scenografa Cristina Zanoboni
costruzione scenica Luigi Di Giorno
cura della produzione Claudia Zeppi
amministrazione Emanuela Carluccio
distribuzione Francesca D’Ippolito
con il sostegno di Segni new generations festival

sinossi

La storia del pifferaio di Hamelin è ancora avvolta nel mistero. Hamelin è il nome di una cittadina al nord della Germania dove leggenda e realtà si son fuse centinaia di anni fa.
Ad Hamelin vige ancora il divieto assoluto di suonare musica nella via Senzatamburi, dove anche i cortei in festa che vi arrivano cessano immediatamente ogni suono.
Ma cosa è successo ai bambini di Hamelin? Dove finisce la realtà e dove inizia la finzione?
Lo spettacolo proverà a raccontare e ripercorrere l’origine di questo mistero giocando su diversi piani che adulti e bambini potranno seguire attraverso un punto di vista diverso utilizzando un apposito dispositivo che porta i corpi di chi guarda a entrare nella scena in maniera interattiva.
In cosa possa può consistere oggi la libertà’ restituita dal pifferaio? Il pifferaio come artista porta una visione diversa da quella degli adulti, in cui c’è spazio per la sorpresa e per il rapimento della bellezza (cose che appartengono all’infanzia). E’ una figura che cambia di segno, perché il suo rapimento attraverso la musica è uno strappare i bambini ai divieti, alle restrizioni e alla troppa protezione che non li fa crescere.

info

Età consigliata: dai 5 ai 10 anni e adulti
Tecnica utilizzata: Teatro d’attore, teatro fisico e di figura
Durata: 60 minuti

dove e quando

EX CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI
Venerdì 27 maggio – ore 17.00 e 19.00
Sabato 28 maggio – ore 18.30 e 20.30
Domenica 29 maggio – ore 18.30 e 20.30